Il Natale è ovviamente un periodo d'oro per chi lavora nel campo dell'e-commerce. Lo è ancor di più per Amazon, numero uno indiscusso: solo nel Q3 il colosso americano ha fatturato 43 miliardi di dollari, facendo segnare uno spaventoso +43% sul trimestre precedente.
Ma non è tutto oro quel che luccica, poiché la branca italiana sta affrontando ultimamente delle grane non indifferenti.
Vi ricordate dello sciopero dell'immenso centro italiano di Castelsangiovanni, Piacenza tenutosi durante il black friday?
Bene, i lavoratori, fiaccati a loro dire da ritmi di lavoro incessanti, da controlli molto invasivi e da paghe non adeguate, hanno preannunciato uno sciopero anche in questi giorni. Tuttavia Amazon, al pari di quanto ha fatto Ryanair, ha accettato il tavolo, rinviando tuttavia al 18 gennaio la trattativa.
Ma questi 100.000.000 di euro?
Come successo per altre realtà mondiali -vedasi Apple- la Guardia di Finanzia e le Entrate erano da tempo a lavoro sulla realtà Amazon per capire se le tasse versate dal colosso fossero congrue e rispettose delle nostre norme.
E' notizia di questi giorni che Amazon ha patteggiato con il fisco il pagamento della cifra record di euro 100 milioni di euro.
Sinteticamente lo Stato e la multinazionale, evitando un durissimo processo, si sono accordate su questa somma. La cosa insolita è che la società ha aderito perfettamente alle richieste delle Entrate, senza ottenere uno sconto, nonostante l'accordo bonario.
Un comporto veramente incredibile che però è minore di ciò che versarono Google e Apple, rispettivamente 306 e 318 milioni di euro.